Amore e Coppia è un binomio complesso, in particolare parlare di amore, oggi, diviene discorso complicato proprio perché complicato è lo scenario che si presenta ai nostri occhi.
Mai come ora, le relazioni amorose appaiono fragili perché soggette a molteplici aspettative: che l’Altro ci realizzi totalmente, che assecondi tutti i nostri bisogni e richieste, che ci ami incondizionatamente.
Che idea abbiamo di amore e coppia? Quali sono le nostre convinzioni? Quali sono le nostre credenze sulle relazioni? Quali sono, secondo noi, gli ingredienti necessari perché una relazione funzioni?
Spesso le coppie arrivano in terapia con tutta una serie di miti che rafforzano questa visione del rapporto amoroso. E come terapeuta mi trovo spesso a doverli sfatare.
Eccone alcuni frequenti sul binomio amore e coppia:
- Ci leggiamo nel pensiero: è pensiero comune che ognuno dei due membri della coppia sappia esattamente cosa pensa o desidera l’altro (e che questo sia indice di buon funzionamento relazionale).
Parlando di Amore e Coppia E’ un pensiero “magico” che sta alla base dell’idea di amore come simbiosi (“senza di te non posso vivere”) e amore come pretesa assoluta (“tu sei tutto per me”). Nella coppia non c’è cosa più importante di confrontarsi e dichiararsi nei propri intenti.
Perché l’altro possa comprendere (in particolar modo nei momenti di difficoltà), è necessario esplicitare i propri bisogni, preferenze e gusti, svelare i propri sogni e aspettative.
Perché dell’altro non possiamo conoscere sempre tutto! - Condividiamo ogni momento: L’idea che condividere più tempo possibile insieme sia fondamentale è molto diffusa. Una delle mie principali indicazioni terapeutiche è quella che ognuno dei due si ritagli degli spazi per sé (appuntamento con sé stessi); la coppia impara così a differenziarsi perché la ricchezza sta nella diversità, non nelle similitudini. Coltivare amicizie, interessi, passioni individuali può nutrire la relazione (anche se ciò viene spesso sentito come minaccioso da uno dei due partner). Ancora, l’assenza dell’altro aumenta il nostro desiderio, l’attesa nutre la fantasia.
- Ci bastiamo: ci si basta, è vero, ma non sempre. L’amore come “pretesa assoluta” o come “realizzazione completa” (“Io sono qui e tu devi essere qui per me”) può essere un’arma a doppio taglio; la coppia necessita di una rete familiare e amicale. La coppia “sociale” che socializza con gli altri (es. amici) si espone meno a rischi perché “sostenuta” e “arricchita” dal mondo esterno.
- Non siamo gelosi l’uno dell’altro: l’assenza di gelosia non è necessariamente un aspetto positivo. La gelosia “sana” (e non patologica) aumenta il desiderio e la passione, combatte il processo di parentalizzazione per il quale si diviene, all’interno della coppia, troppo “familiari” (così da dare per “scontata” la presenza del nostro partner). Una sana gelosia riduce l’abitudine e la noia sessuale.
- Non litighiamo mai: le coppie che funzionano peggio sono quelle che litigano sempre (solitamente per le stesse questioni) e quelle che non litigano mai.
Non litigare mai non significa che non ci siano rabbia, rancore, risentimento, collera, disprezzo per il/la partner, semplicemente tali sentimenti ed emozioni non vengono espressi, spesso per il timore di ferire l’altro. Imparare a gestire il confronto e lo scontro, anche attraverso un litigio, permette di “incontrare” finalmente l’altro.
- Non abbiamo segreti: o ci diciamo tutto (ideologia dell’amore come simbiosi).
Esiste una giusta misura anche nel dirsi o non dirsi le cose. La coppia è un sistema in un costante precario equilibrio dove il detto e il non detto giocano un ruolo centrale. E’ bene che ognuno, nell’atto di “svelarsi”, preservi il proprio “giardino segreto”. Se l’altro conoscesse tutto di noi, che gusto ci sarebbe?
Riferimenti bibliografici:
- Jellouschek, L’arte di vivere in coppia, Ed. Magi, Roma, 2003.
- Schnarch, La passione nel matrimonio. Sesso e intimità nelle relazioni d’amore, Raffaello Cortina Editore, Milano, 2001.
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