Che coppia siete? Quanti modi ci sono di stare in coppia?
Ci sono coppie che vivono in simbiosi, in una sorta di unione fusionale dove il condividere ogni esperienza è precondizione per la loro stessa esistenza; il cui motto potrebbe essere “Senza di te non posso vivere”.
Ci sono coppie, invece, che non si incontrano mai e che tendono ad uno spiccato individualismo all’interno del quale ognuno fa le “proprie cose” per poi incrociarsi casualmente la sera. Umberta Telfner, psicoterapeuta (2013), descrive gli amori briciola come quelle unioni in cui ciascun partner è molto più coinvolto nella propria vita che non nella relazione con l’altro.
Infine, ci sono coppie i cui livelli di differenziazione sono tali da garantire ad ognuno i propri spazi, alternandoli a momenti di autentica condivisone; in quest’ultimo caso ognuno mantiene un solido senso del Sé pur essendo vicino emotivamente al partner (D. Schnarch, 2000).
Come si possono descrivere i processi di unione fusionale, quelli che innescano atteggiamenti di individualismo o scarsa intimità e quelli infine di differenziazione decisamente più funzionali per la coppia?
A tal fine, Willy Pasini, psichiatra e sessuologo clinico (2009), nel descrivere i vari tipi di relazione amorosa, suggerisce alcune metafore indiscutibilmente “calzanti” ovvero le coppie fragola, le coppie noce e le coppie albicocca.
La coppia fragola tende a confondersi o meglio a co-fondersi (non c’è nocciolo o guscio rigido) riducendo al minimo quella distanza così funzionale tra i partner. Sono le coppie all’interno delle quali vigono gli slogan “Sei tutto per me”, “Tu mi realizzi”, “Senza di te non ci sto stare”.
Da questo la domanda: voi che coppia siete?
I partner nella coppia noce, invece, grazie alla durezza e resistenza del loro guscio, non si permettono mai un incontro ma ognuno rimane “nel proprio” (Jullien F., 2014); non c’è possibilità di “penetrare” o farsi penetrare, non c’è intimità autentica ma solo uno sfiorarsi senza mai toccarsi. Entrambi mantengono una distanza di sicurezza che garantisce loro la sopravvivenza emotiva. Modalità di questo tipo sono quelle, ad esempio, delle coppie “competitive” nelle quali la rivalità in ambito di detenzione del potere, gestione ed educazione dei figli, realizzazione professionale o economica fa da padrona.
Infine, la coppia albicocca rappresenta la modalità più funzionale di stare in relazione; ciascuno dei due membri mantiene il proprio “nucleo” (il nocciolo dell’albicocca) pur mantenendo il reciproco contatto emotivo ed intimo (parte morbida); in questo caso sussiste, all’interno del rapporto, il mantenimento consensuale di spazi ed interessi individuali e condivisi, il gioco di squadra e la collaborazione.
Inutile dire che le forme che si riscontrano nelle coppie in terapia spesso sono “miste” nella misura in cui un partner è, ad esempio, noce e l’altro fragola; il primo tende quindi a chiudersi in una sorta di corazza e il secondo cerca disperatamente un contatto in un gioco relazionale senza fine.
E voi, che coppia siete?
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