Desiderio, sessualità e depressione
E’ certo, sessualità e depressione non vanno d’accordo.
Quando siamo preoccupati o stressati a causa di particolari accadimenti nella nostra vita (ad esempio, lutti, malattie, preoccupazioni lavorative ed economiche, sconvolgimenti ormonali in gravidanza e maternità), i primi aspetti a risentirne sono quelli affettivo-relazionale e sessuale.
Willy Pasini, psichiatra e sessuologo clinico, afferma: “Se ho troppo sonno non faccio sesso, se sono troppo sveglio non faccio sesso”. Come a dire che, per vivere appieno la sessualità, è bene essere attivi ma non troppo attivati o disattivati.
Come affrontare il tema Desiderio, sessualità e depressione.
Quando siamo tristi o depressi spesso non abbiamo voglia di fare l’amore. D’altro canto, “fare sesso” spesso è una modalità “compulsiva” per placare la nostra ansia.
La sessualità è, in effetti, un potente “antidepressivo”; quando si fa l’amore (ma anche quando ci innamoriamo), il nostro cervello rilascia le endorfine (una sorta di oppiacei endogeni, simili all’oppio e alla morfina) che producono uno stato generale di benessere fisico e psichico.
Pensieri depressivi, o peggio, sintomi depressivi quali profonda tristezza, irritabilità, stanchezza cronica possono, alla lunga, dare vita a disturbi sessuali quali disturbi del desiderio , disturbi dell’eccitazione o disturbi dell’orgasmo, spegnendo lentamente la nostra sessualità.
Anche in alcune fasi i particolari della vita, come la maternità, la menopausa o l’ andropausa, l’inevitabilità dei cambiamenti fisiologici e ormonali può portare con sé sintomi di tipo depressivo che, a loro volta, hanno una ricaduta su desiderio e attività sessuale.
Dall’altra parte, la presenza di disturbi sessuali può inevitabilmente portare ad una sintomatologia di tipo depressivo in un processo per il quale meno abbiamo voglia di fare sesso, più evitiamo di farlo, piu il nostro disturbo sessuale si rafforza (ad. esempio, in seguito a disturbi da dolore sessuale come il vaginismo possono manifestarsi sintomi ansioso-depressivi dovuti all’anticipazione del dolore, ai pensieri di fallimento e all’evitamento dell’intimità che necessariamente ne conseguono).
Non a caso, i farmaci antidepressivi vengono spesso utilizzati per alcuni disturbi sessuali come i disturbi dell’erezione anche se, non di rado, sono quest’ultimi ad essere provocati o esacerbati dagli stessi farmaci (per es. alcuni antidepressivi serotoninergici possono provocare disturbi del desiderio ).
Tutto ciò rende le cose particolarmente complicate perché ci mette di fronte alla scelta di affrontare un disturbo a discapito di un altro. Il collegamento tra Desiderio, sessualità e depressione ci costringono allora ad una lettura attenta e precisa; leggere e interpretare i primi segnali di disagio e di uno stato d’umore abbassato ci consente di prevenire a livello generale, e in particolare a livello relazionale e sessuale, situazioni di malessere che possono influenzare in maniera importante e pervasiva la nostra qualità di vita.
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