L’eiaculazione ritardata o impossibile consiste, secondo il DSM IV TR, nel “persistente e ricorrente ritardo, o assenza dell’orgasmo, dopo una normale fase di eccitazione sessuale nell’ambito di attività sessuale che il clinico, tenendo conto dell’età del soggetto, giudica adeguata per localizzazione, intensità e durata”.
“La cosa più importante di una comunicazione è ascoltare ciò che non viene detto” (Peter F. Drucker)
E’ pensiero comune l’idea che l’eiaculazione equivalga all’orgasmo ma non è sempre così.
Per questo, è’ importante sottolineare, come i due eventi, eiaculazione e orgasmo, possano anche non combaciare in quanto il primo è un evento biologico e il secondo un evento sessuologico che ha una componente fisica soggettiva e investe l’intera corporeità.
L’eiaculazione e l’orgasmo quindi sono connessi ma non sempre assimilabili; ci possono essere quindi situazioni nelle quali c’è:
- orgasmo senza eiaculazione (orgasmo asciutto)
- eiaculazione senza orgasmo
- assenza di eiaculazione e orgasmo (meno frequente)
Helen Kaplan identifica due diversi disturbi dell’orgasmo:
- eiaculazione ritardata (o tardiva) o ipercontrollo dell’eiaculazione dovuta ad un’inibizione involontaria del riflesso orgasmico dove la fase di erezione è nella norma (forma primaria e secondaria) la forma più diffusa è quella in cui l’uomo riesce ad eiaculare con la masturbazione quando è da solo o in presenza del partner ma solo con stimolazione manuale o orale (fellatio).
- Incompetenza eiaculatoria parziale o non completamente tardiva
Sindrome rara dove esiste emissione (per “sgocciolamento) ma è inibita la componente dell’eiaculazione e quella del piacere orgasmico
Quindi ci possono essere diversi gradi di difficoltà nel raggiungere l’orgasmo che possono variare dalla possibilità di raggiungere l’orgasmo dopo un lungo tempo (coito) e dispendio di forze, alla possibilità di eiaculare solo fuori dalla vagina stimolati dalla partner manualmente o oralmente (fellatio), alla possibilità ancora di riuscire ad eiaculare solo con l’autoerotismo esclusivamente in assenza della partner o in sua presenza; nei casi più gravi (e meno frequenti) si manifesta l’ impossibilità eiaculatoria e orgasmica.
Dopo aver escluso le cause organiche quali le cause neurologiche (sclerosi multipla, alcune forme tumorali, morbo di Parkinson), cause endocrino-metaboliche (diabete o ipertiroidismo) o
l’ assunzione di alcuni farmaci quali ad es. alcuni antidepressivi o ipertensivi, le cause psicologiche possono essere molteplici:
- Sensi di colpa verso il sesso vissuto come sporco, peccaminoso o vergognoso
- Timori di castrazione (la vagina vista come sporca o pericolosa)
- Paura di perdere o disperdere parti di sé (lo sperma)
- Paura che lo sperma possa sporcare (contaminazione)
- Ansia da prestazione (l’altro si aspetta che io funzioni sempre)
- Convinzioni negative nei confronti del piacere sessuale e del piacere in generale
- Paura o rifiuto della gravidanza
- Ostilità e collera verso la partner e alta conflittualità di coppia
- Paura di perdere il controllo
- Paura dell’intimità e/o dell’autonomia
- Paura di fare del male o danneggiare la partner
L’aspetto relazionale va considerato come molto importante; Bernard Apfelbaum definisce l’eiaculazione ritardata o impossibile “anorgasmia da partner” perché spesso il quadro si presenta in circostanze in cui, per l’uomo, si prospetta la penetrazione in vagina.
Si distinguono quindi:
- L’ eiaculazione ritardata o impossibile come una difficoltà a raggiungere l’orgasmo con la masturbazione e durante il coito;
- L’ eiaculazione ritardata o impossibile come anorgasmia coitale, in questo caso l’eiaculazione è possibile con la masturbazione.
In base a quest’ultima lettura, l’impossibilità o difficoltà eiaculatoria può essere espressione di un desiderio ridotto circa l’attività sessuale con la partner.
A tal proposito Apfelbaum ricorda che un’erezione, anche vigorosa, non sempre corrisponde a desiderio sessuale ed eccitazione ma può essere la risposta (reattività genitale anche a minimi stimoli) ad una richiesta o alla aspettativa da parte della partner.
Per concludere, l’eiaculazione ritardata o impossibile può presentare vari gradi di gravità; la forma più frequente sembra essere quella di una difficoltà ad eiaculare in vagina conservando la capacità di eiaculare con la masturbazione o altre attività come la fellatio (sesso orale).
Gli aspetti da rinforzare sono molteplici; dalla capacità di dire di “no” dell’uomo alle richieste della partner, ad aspetti di educazione sessuale volti ad una maggiore conoscenza dell’anatomia e dei meccanismi fisiologici soggiacenti l’eccitazione e l’orgasmo, una maggiore conoscenza delle proprie risposte e degli stimoli che fanno da innesco (spesso c’è discrepanza tra il rapporto reale con la partner e le fantasie sessuali durante la masturbazione) ed, infine, una maggiore condivisione dei gusti e delle preferenze sessuali con la partner.
Riferimenti bibliografici:
- Singer Kaplan, Nuove Terapie Sessuali, Ed Bompiani, 1976
- Singer Kaplan, Manuale Illustrato di terapia sessuale, Ed Feltrinelli, 1976
Silvia Lelli – Eiaculazione ritardata o impossibile: elogio all’ascolto
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