Cos’è per noi la fedeltà nella coppia?
E’ un valore? Un sentimento? Un atteggiamento? Un’ inclinazione?
E’ difficile parlare senza rischiare di cadere nell’ovvio.
La fedeltà nella coppia sembra non potersi scorporare dalla dimensione interpersonale.
Ovvero, non possiamo tradire se non all’interno di una relazione; vien da dire, anche con noi stessi/e.
La fedeltà nella coppia sembra perciò essere, prima di tutto, una scelta; “io ti scelgo liberamente”, “io scelgo te fra tutti” “io ti scelgo ogni giorno”.
Rappresenta, d’altro canto, un paradosso nella misura in cui la scelta è obbligata.
Massimo Recalcati, psicoanalista, definisce l’amore come “una follia”, “uno scavalcamento di un limite”, come “un’esperienza mai di padronanza” bensì di “perdita del controllo”; l’amore, dice ancora, è “spinta appropriativa”.
fedeltà nella coppia, e di conseguenza l’esclusività, pare essere un tacito accordo tra le parti, un contratto, un “non detto” che lascia però spazio anche a zone d’ombra.
Afferma sempre Massimo Recalcati che, nell’intento di possedere l’altro, noi lo vogliamo prigioniero; ma questa prigionia dev’essere necessariamente desiderata dall’altro/a.
Quindi io sceglierò di essere fedele e pretenderò tu faccia lo stesso con me.
Da qui il paradosso, ancora una volta, dell’amore ( e se vogliamo il suo aspetto più folle) che è “io voglio che tu desideri di essere mio/a”. E in quell’essere mio/a è implicita l’idea di esclusività ( e di esclusione dal resto).
Di conseguenza, noi siamo fedeli nel momento in cui desideriamo esserlo?
Ma in che modo?
“La fedeltà è un’intesa, non necessariamente una pratica” scrive Alessandra Di Pietro, scrittrice, riferendosi a quegli individui (uomini e donne) che, pur scegliendo di stare in coppia, hanno rapporti anche con altre persone ( il tutto accettato e condiviso da entrambi i partner).
Alla luce di ciò, la fedeltà nella coppia potrebbe essere vista come un accordo della coppia all’interno del quale si dà spazio, da una parte, alla fiducia, al rispetto, alla complicità e all’intimità e, dall’altra, alla trasgressione, al gioco e alla seduzione.
Ma dove collocare, invece, tutte quelle situazioni che potremmo definire “al limite”?
Situazioni nelle quali uno dei due partner subisce la voglia di trasgressione dell’altro/a?
Per molti di noi, “fedeltà” coincide con “esclusività” e nel momento in cui il patto non viene rispettato la relazione ne può soffrire o venire a mancare.
Uno dei due membri della coppia subisce il comportamento dell’altro/a senza che ci sia stata negoziazione. In questi casi, non c’è spazio per il terzo, almeno nel senso reale del termine.
Ma se, per esempio, abbiamo fantasie in cui sono coinvolte altre persone stiamo tradendo?
La risposta potrebbe essere no. Ciò per più di una ragione.
Spesso si confondono le fantasie con i desideri; le fantasie e l’immaginario hanno a che fare con ciò che ci può eccitare, che ci può stimolare portando con sé elementi di novità. I desideri presuppongono una loro realizzazione attraverso un agito.
Con il trascorrere del tempo poi, le fantasie da “convergenti”, ossia che coinvolgono principalmente il nostro partner reale, lasciano spazio alle fantasie “divergenti” che riguardano invece terze persone e quindi partner diversi. Quest’ultime hanno un ruolo centrale nel portare elementi di novità all’interno della routine di coppia.
Possiamo quindi affermare che l’immaginario sessuale fa parte del gioco intimo, se non addirittura esserne un elemento di forza.
In qualità di professionista, mi piace pensare che nel momento in cui siamo fedeli (o tradiamo) lo facciamo comunque all’interno di una cornice culturale.
Essere fedeli ha un significato ben preciso per chi lo agisce e per chi lo subisce.
E, ancora, possiamo essere fedeli in quanto donne e in quanto uomini.
Scegliere la “fedeltà” e praticarla, al giorno d’oggi, è senza dubbio una scelta “coraggiosa” nella misura in cui siamo costantemente oggetto di stimoli nuovi, eccitanti, e, soprattutto, a portata di mano.
Essere “fedeli” è un rischio perché ci espone e ci svela a noi stessi e all’Altro/a.
Essere fedeli al partner può essere visto allora come un comportamento consapevole quando ne condividiamo con l’altro/a tutti gli aspetti; se siamo d’accordo nell’introdurre trasgressione, gioco o terzi elementi la nostra relazione può, sorprendentemente, funzionare.
L’importante è che ci sia sintonia di desideri e intenzioni.
Sempre.
Consigli bibliografici:
Recalcati, M., Non è più come prima. Elogio del perdono nella vita amorosa, Ed. Raffaello Cortina, 2014, Milano.
Di Pietro, A., Godete!, Ed. Add, 2011, Torino.
Leave a Comment