Fiocco azzurro, fiocco rosa. E ora? Come cambia la nostra sessualità quando diventiamo genitori?
Certo, specialmente nelle primissime fasi, il nuovo ruolo genitoriale (in particolare per la madre) è predominante per ovvie ragioni fisiologiche, biologiche, psichiche e relazionali.
Il nuovo arrivato focalizza l’attenzione ed ogni energia della madre.
Fattori biologici (la fatica, la deprivazione di sonno, gli esiti da parto, la modificazione degli ormoni), fattori di contesto (il nuovo ruolo) e infine fattori intrapsichici (l’identità materna) possono essere alla base di importanti disfunzioni sessuali quali un calo del desiderio e interesse sessuale e disturbi da dolore sessuale e quindi ritardare o addirittura impedire la ripresa dei rapporti sessuali.
Il tipo di parto, a questo riguardo, è fortemente correlato al dolore sessuale (dispareunia); lacerazioni, episiotomie (incisione chirurgica del perineo per allargare il canale vaginale) o l’utilizzo di strumenti quali il forcipe e la ventosa ostetrica possono essere le cause di dolore durante i rapporti sessuali post partum.
Da un punto di vista ormonale, durante l’allattamento l’aumento di prolattina inibisce sia la produzione di androgeni con conseguente calo della libido sia quella degli estrogeni con conseguente diminuita lubrificazione vaginale e dolore sessuale.
E il partner?
Quando si diventa genitori, inevitabilmente l’equilibrio della coppia cambia.
La centralità della diade madre-bimbo, la sua iniziale natura esclusiva già di per sè può essere motivo di difficoltà (ad esempio, gelosia e sentimento di esclusione da parte del partner).
Cambia la modalità con la quale ci si sente e ci si percepisce rispetto al nostro compagno, cambia la nostra percezione nei suoi confronti; il nostro partner, a sua volta, ci può percepire in maniera differente.
La ripresa dell’attività sessuale ha luogo in media dopo 3-6 mesi dal parto con modalità, però, diverse; le attività statisticamente agite per prime sono la fellatio (l’uomo riceve il rapporto orale), successivamente la masturbazione e la penetrazione, infine il cunnilingus (la donna riceve il rapporto orale).
Studi recenti hanno evidenziato, però, che donne con disturbi ansioso-depressivi (circa 21%) in gravidanza avevano difficoltà nella ripresa della loro vita sessuale fino ai 18 mesi dopo il parto.
Data la complessità e delicatezza di tale situazione e il modificato assetto relazionale, l’incoraggiamento alla comunicazione tra i partner e al ricorso a nuove modalità di contatto e vicinanza è d’obbligo. Recuperare momenti esclusivi per la coppia è fondamentale.
Oltre a corrette informazioni circa i cambiamenti fisiologici, psicologici e relazionali ai quali si va incontro. In tal caso, l’aiuto di un professionista può essere utile.
Il rischio di trascurare tali aspetti è quello di difficoltà comunicative, irrisolti e conflitti all’interno della relazione; prendersi cura del proprio desiderio e di quello del partner è importante, integrandoli naturalmente in quella nuova, sorprendente quanto mai disarmante avventura di essere genitori!
Fiocco azzurro, fiocco rosa. E ora?
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