Il ricorso alla pillola blu (Viagra) o i suoi simili (Cialis, Levitra, Spedra) è una pratica sempre più diffusa per gli uomini e le coppie. Tra i giovani e i meno giovani, il ricorso alla pillola blu non ha solo una funzione terapeutica e di cura ma anche ludica, legata di norma alla prestazione sessuale (essere sessualmente “performanti!”).
In presenza di disturbi dell’erezione, le 5-PDE (inibitori delle fosfodiesterasi di tipo 5) sono un valido aiuto; le coppie e i singoli possono però incontrare difficoltà o problemi relazionali e psicologici nel farne uso.
La pillola è un terzo che fa irruzione nella coppia e nella gestione dell’intimità; sovente, la sua assunzione è vissuta come un qualcosa di “artificioso” o complicato da gestire.
Lo dico spesso, come terapeuta, le indicazioni per il ricorso alla pillola blu, ovvero all’assunzione del farmaco, sono fondamentali (modalità, tempi, emivita, controindicazioni) ma altrettanto importante è spiegare come va introdotto e utilizzato all’interno della coppia.
Le 5-PDE possono avere, infatti, un impatto su più fronti:
- La pillola, nel caso di disturbo dell’erezione, può essere vissuta come “aiutino”, perlopiù salvifico, per la prestazione sessuale; in questo caso, è necessario conoscere le modalità di funzionamento del farmaco, per esempio il fatto che ci debba essere già la spinta sessuale ed uno stato di eccitazione prima della sua assunzione o che alcuni cibi, come quelli particolarmente grassi, possano influenzarne l’efficacia (aspettative miracolistiche);
- In altri casi, la pillola può aumentare paradossalmente, da parte dell’uomo (ansioso di essere performante), il controllo della sua prestazione sessuale (spectatoring) e di conseguenza il suo timore di non essere all’altezza o di fare cilecca, nonostante il farmaco (aspettative catastrofistiche);
- In alcuni casi, l’uomo può presentare una certa resistenza a prenderla per ragioni strettamente mediche (paura degli effetti collaterali) o per questioni legate alla relazione e alla coppia (l’assunzione del farmaco diventa mezzo di negoziazione con la partner); vanno, quindi, valutati il tipo di pillola, la posologia, gli effetti collaterali e le controindicazioni;
- Per quanto riguarda la partner, la prescrizione della pillola può essere vissuta come intrusiva o con poteri salvifici per la relazione; altre volte, la pillola potrebbe rappresentare, nel caso di un donna con disturbo del desiderio o da dolore sessuale, una minaccia in quanto risoluzione del disturbo maschile (che fino a quel momento ha fatto da alibi per non affrontare quello femminile);
- Sempre da un punto di vista di coppia, è meglio rendere partecipe la partner o no della presenza “dell’aiutino”? Dipende dalla situazione e dalla qualità del rapporto; il nascondere o il non dire può alimentare dubbi (per esempio, sulla fedeltà) già presenti nella partner (specialmente se questa scopre la cosa);
D’altro canto, il dire e il condividere può alimentare il senso di inadeguatezza dell’uomo;
Infine, la pillola, in quanto terzo elemento che irrompe nella continuità del rapporto, può rischiare di invadere quello spazio intoccabile che è il territorio dell’intimità riducendo il desiderio, l’attrazione e l’eccitazione ad un mero meccanismo fisiologico (l’erezione).
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