Sexout. Quando la coppia non fa più sesso.
Sempre più coppie smettono di fare sesso (pare). Come possiamo definire quella particolare fase durante la quale una coppia non ha (più) rapporti sessuali, non fa più l’amore?
Il concetto di “Sexout” (Wilhelm Schmid, 2015) racchiude e definisce perfettamente il significato di questa particolare fase e lo fa in maniera provocatoria ma semplice e immediata.
“Sexout”, “il sesso fuori” o “fuori dal sesso”. In tanti modi lo possiamo tradurre. Il Sexout è un fenomeno in crescita, paradossalmente in un’epoca ipersessualizzata, dice sempre Schmid, dove un’ estenuazione sessuale tanto forte ha consumato tutto il sesso.
Il “Sexout” trae le sue origini probabilmente da un desiderio stanco, assopito o addirittura sazio. I modi per affrontarlo sono molti, e si riferiscono tutti alla possibilità di ripensare la sessualità attraverso le sue possibili diverse declinazioni.
Le soluzioni sono tante:
– allargare e prevedere nuovi scenari dove il sesso possa essere diversi modi di assaggiare, di vivere, di gustare, di provare, di fare esperienza;
– permettere che l’assenza temporanea del sesso possa lasciar spazio ad altro, ad una quotidianità prima sottovalutata;
– concepire modi nuovi, alternativi, anche trasgressivi di vivere il sesso come ad esempio il sesso virtuale, il sesso ludico;
– “piacersi nella relazione”, scoprirsi “erotici”;
– riscoprire sentimenti come la complicità, il gioco e l’amicizia con il/la nostro/a partner;
In tutto questo, dove collochiamo la terapia sessuale?
La terapia sessuale e di coppia raccoglie tutto questo e potrebbe integrarlo, non la terapia nel suo ruolo “riparativo” (dal sex – out al sex – in) ma una terapia dalle “ampie vedute”, capace di mescolare aspetti diversi, di farsi carico, ogni volta, con ogni singolo individuo, di una nuova personale soluzione che possa anche prevedere il vuoto e la mancanza e non solo, necessariamente, la pienezza.
Riferimenti bibliografici:
– W. Schmid, “Sexout. L’arte di ripensare il sesso” 2016, Fazi Editore, Roma.
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