Ultimamente, in qualità di terapeuta, mi capita di affrontare il tema del tradimento nella coppia; uno dei due ha tradito l’altro/a e si deve correre ai ripari (e in terapia!).
La coppia è spesso disorientata, arrabbiata, persa.
Cosa fare, allora?
Spesso l’intimità e la sessualità sono dimensioni “perse” che dovranno essere recuperate successivamente ad una fase di “scuse” da parte di chi ha agito il tradimento e all’ “accettazione” (attraverso un percorso graduale, e non facile, di acquisizione della fiducia) da parte di chi l’ha subito (spesso chi ha subito un tradimento può manifestare una sintomatologia simile a quella del Disturbo Postraumatico da Stress).
il tradimento nella coppia “scuote” la coppia stessa ma al tempo stesso la congela in un gioco relazionale per cui chi ha tradito sente il peso di ciò che ha fatto e cerca di riparare e chi ha subito il tradimento sente di avere potere (ora) e di poter “chiedere” e “pretendere” qualsiasi cosa (o quasi).
La coppia deve ri – sintonizzarsi e per fare ciò deve “ri-trovarsi” in un modo del tutto nuovo.
Ecco, allora, alcuni suggerimenti per chi ha agito il tradimento (ma vuole riparare):
- Prendersi la responsabilità di ciò che è accaduto;
- Mettersi nei panni dell’altro/a (accettare la sua rabbia e la sua frustrazione);
- Chiedere “scusa” al/alla partner (più e più volte se necessario) ed esprimere il proprio dispiacere in quella che viene definita da Gottman (2017) la fase dell’espiazione;
- Smettere di giustificarsi e invece agire allo scopo di guadagnare nuovamente la fiducia;
- Accettare la chiusura di una prima fase della relazione (primo matrimonio) e l’inizio di una sua nuova fase (secondo matrimonio) (Gottman, 2017);
E per chi ne è stato vittima del tradimento nella coppia:
- Fare richiesta di scuse da parte del/della partner (lo scusarsi da parte di quest’ultimo/a è fondamentale);
- Chiedere trasparenza al/alla partner;
- Permettersi di fare alcune domande al/alla partner e ottenere spiegazioni circa il tradimento;
Ma anche:
Mettersi in una posizione di ascolto;
- Valutare le proprie responsabilità circa l’accaduto (“Cosa ho fatto io perchè accadesse tutto ciò?”);
- Riconoscere l’impegno del/della partner nel voler correre ai ripari;
- Non dimenticare ma integrare l’esperienza del tradimento;
- Accettare l’inizio di una nuova fase, di un secondo “matrimonio” (Gottman, 2017);
- Evitare di controllare il/la partner e le situazioni future;
- Evitare con il/la partner il così detto dialogo “fallimentare” (recriminare, puntualizzare, condannare).
Come può aiutarci la terapia di coppia?
Di frequente, il tradimento nella coppia porta la stessa a ricorrere all’aiuto di un terapeuta.
La terapia di coppia è volta, in questi casi e prima di tutto, alla costruzione di una nuova intimità, riscrivendo, prima di tutto, le responsabilità di ognuno dei due membri circa l’accadimento.
Solo in un secondo momento, quindi, si potranno “ripensare” una sessualità e un’intimità di coppia volte ad unire e a “sincronizzare” ( e quindi regole diverse).
La terapia di coppia ed il suo testimone (il terapeuta) sono fondamentali per affrontare una questione così complessa (ma al tempo stesso così delicata) come il tradimento; percorso che può trasformarsi, a sorpresa, in un’ occasione per ri-negoziare alcune regole e dare significato nuovo a ciò che è accaduto.
Letture consigliate
Nardone G., Correggimi se sbaglio. Strategie di comunicazione per appianare i conflitti nelle relazioni di coppia, Ponte alle Grazie, Milano, 2005.
Gottman S. Julie, Gottman John M., Dieci principi per una terapia di coppia efficace, Raffaello Cortina Editore, Milano, 2017.
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